Calopezzati sviluppa il suo territorio alle pendici della Sila Greca fino al mare. La parola Calopezzati deriva da kalos-piqos: bei vasi di argilla. In passato infatti il paese ne fu maestro. Le prime abitazioni risalgono all’incirca al IX secolo, quando un gruppo di abitanti decise di stabilirsi intorno al monastero costruito da monaci di rito greco su un’area protetta alle pendici della collina dove ad oggi sorge il paese. In seguito a delle incursioni musulmane, una parte degli abitanti, per prevenire nuovi attacchi provenienti dal mare, si trasferì lungo la fascia marina iniziando a creare quello che oggi è il nuovo abitato e che durante la stagione estiva ospita numerosi turisti.
Cosa vedere e cosa fare
Nel centro storico ha sede il Castello Feudale Giannone, inizialmente primitivo impianto di rocca bizantino poi trasformato in dimora delle nobili famiglie che vi si sono succedute lasciando testimonianze delle varie culture nei secoli; la Chiesa Matrice dove è possibile ammirare significative opere di manifattura napoletana risalenti al XVI e XVII secolo; la Chiesa della Madonna
Addolorata annessa al castello ed anch’essa ricca di opere di scultori napoletani e testimonianza dell’arte Rococò in Calabria; la seconda emergenza architettonica del paese è il Convento dei Riformati voluto dal principe Sambiase, nel XVII secolo, di fronte al castello. Nelle località Gadice, Prato e Carreira sono ancora vive le testimonianze archeologiche del passaggio dei Bruzi e dei Romani nel IV e III secolo a.C..
Degne di nota sono le attività dei piccoli artigiani che conservano la tipicità di lavori tramandati da generazioni in generazioni, in particolare l’arte tessile e la produzione di miele. È possibile scoprire l’arte della tessitura visitando gli stabilimenti tessili situati allo Scalo di Calopezzati. Oltre ad ammirare l’esposizione dei manufatti è possibile – su prenotazione – assistere ad un momento della lavorazione al telaio.
Tradizioni enogastronomiche
Come ogni paesino calabrese, anche Calopezzati conserva le sue tradizioni culinarie. Tra gli insaccati, oltre ai più conosciuti in tutta la Calabria, come “sazizza” (salsiccia), “suppressata” (soppressata) e “capeccodd” (capicollo) la “nnuglia” (salame preparato con frattaglie del maiale, soprattutto fegato milza e polmoni, insieme a delle spezie). Diventato ormai di tradizione un po’ in tutte le zone della Sibaritide la “carna salata” (carne della pancetta, delle costole e la cotica del maiale che dopo essere state tagliate a pezzi vengono abbondantemente salate, successivamente cosparse di peperoncino in polvere e di aromi naturali e conservate in dei vasi di terracotta) nato come piatto povero per i contadini che non rientravano a casa per pranzo. Tra i primi piatti i “buccnott e ran rattat”.
Festività
2 aprile: San Francesco di Paola, festa patronale.
In luglio: “Premio città di Calopezzati” riconoscimento di meriti.
In agosto: “Memorial Filippelli”, premio culturale; “Festa dell’ospite”; “Giro per i vicoli”, kermesse di folklore, teatro e cultura.
15 agosto: Festa di Santa Maria Assunta.
In dicembre: Presepe vivente.
Numeri utili
Comune: +39098344089
Ristorante pizzeria “Da Tonino”: +39098344206; +393339009499
Ristorante pizzeria “El Mojito”: +393283060076
Ristorante pizzeria “La Lanterna” : +39098344300
Ristorante “Al Catoyo” : +39098347122
Hotel Mariagrazia: +39098344255; +39098344033
Calypso Hotel Residence: +39098344149
Tessuti Bossio: +39098344281
Come arrivare
Aeroporti: Lamezia Terme ( 166 km), Bari (230 km)
Treno: stazioni più vicine Calopezzati, Rossano, Sibari, Paola, Cosenza.
In auto: Autostrada A3 Salerno Reggio Calabria (direzione Reggio Calabria)
SS 106 (E90) Taranto Reggio Calabria (direzione Reggio Calabria)
Uscita Sibari – SS 534 – SS 106