Oriolo è uno splendido borgo medievale arroccato su uno sperone a 450 mt. s.l.m. alle falde del Pollino che scende lentamente al mare sovrastato dal suo splendido castello. Domina la valle del Ferro, solcata dall’omonimo fiume, una volta noto come fiume Acalandro, confine fra la Siritide e la Sibaritide.
Il nome sembra derivare dal toponimo Orzoùlon e Orgiòlou, derivante dal latino Hordeolus, ovvero “chicco d’orzo”.
Oriolo dapprima fu feudo dei Sanseverino da Salerno, poi, nel XVI secolo, divenne marchesato dei Pignone del Carretto.
Tuttavia, le origini del luogo sono molto più antiche, era infatti una delle venticinque città che la potente Sibari teneva sotto di sé, all’apice del suo splendore. Caduta Sibari, Oriolo subì un lungo periodo di decadenza fino all’alba del Mille, quando tornò ad avere un ruolo come baluardo contro le incursioni dei Saraceni. Il castello divenne rifugio fino a tutto il Seicento per le popolazioni costiere terrorizzate dai pirati.
Cosa vedere e cosa fare
Il borgo è rimasto intatto nella sua struttura creata intorno al castello. Recentemente restaurato, eretto dai Sanseverino, conserva la vecchia struttura con due torri di guardia e il mastio; è sicuramente la prima cosa da vedere del borgo.
Oriolo ha un impianto urbanistico seicentesco: i palazzi nobiliari si affacciano sulla strada principale, che attraversa l’intero abitato e collega la residenza del feudatario con le mura di cinta quattrocentesche, ridotte a ruderi. Di fronte al castello sorge la chiesa Madre dedicata a San Giorgio, di origine normanna. All’interno, pregevoli sono la statua lignea della Madonna con Bambino, quattrocentesca, e il monumentale altare ligneo barocco, oltre alle reliquie di San Giorgio e di San Francesco da Paola, ad una collezione d’argenti, a delle statuine del Seicento spagnolo, ad un settecentesco Ecce Homo in terracotta e alle cripte tombali della primitiva chiesa.
La strada 481 che da Oriolo, seguendo il corso del Ferro, porta alla Statale 106 Jonica, attraversa un paesaggio molto bello che ricorda la Grecia, come tutta questa zona interna della Calabria. Un paesaggio collinare dove campi di grano e frumento si alternano a uliveti e noceti.
Di particolare interesse è il Museo diffuso MUDAM nato con lo scopo di rendere l’intero centro storico, con le sue tradizioni artigianali e culturali (botteghe, cantine e putie), un vero e proprio museo a cielo aperto.
Per gli amanti della natura Oriolo è un’ottima base per escursioni nelle valli circostanti (Val Sarmento, Valle del Sinni) e nella catena del Pollino (Gole del Raganello, Monte Pollino, Alessandria del Carretto).
Tradizioni enogastronomiche
Molti i prodotti tipici di questo splendido borgo: carni di animali allevati in azienda, i prodotti dell’orto e i primi fatti in casa, come i “firzuli” con la mollica e i “rascatelli” con ricotta e peperoni.
Festività
Dal 22 al 24 aprile: festa patronale di S. Giorgio, festa patronale di S. Francesco di Paola e fiera della vigilia con manifestazioni in costumi d’epoca.
Numeri utili
Comune: 0981 930870
Agriturismo Cervinace: +39 0981 930053
Agriturismo Antico Casale: +39 0981 93000
B&B La Quercia di Rinaldi: +39 3337720663 – +39 3391571346
Agriturismo Castangiarra: +39 0981 930887
Ristorante “La Locanda n’da terra”: +39 0981 930053