Generazione bellezza. Il senso dei luoghi. Narrazione di comunità da Sciacca a Corigliano-Rossano

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Emilio Casalini e Viviana Rizzuto: il museo diffuso dei cinque sensi

Penultimo appuntamento delle Conversazioni per Riprogettare di Rossano Purpurea, in partneriato con Amministrazione comunale, Arcidiocesi e Ufficio diocesano Scuola

L’attuale, superanda, impostazione scolastica italiana, articolata per discipline, più o meno tra loro permeabili, in base alla capacità progettuale e sensibilità delle comunità scolastiche e dei singoli, ha contribuito e ancora contribuisce alla strutturazione di una mentalità suddivisa per ambiti. Quella concezione del sapere e quella prospettiva che l’Umanesimo-Rinascimento ci aveva regalate nella loro articolata interezza, completezza e complessità, oggi, invece, sono troppo spesso frammentate e parcellizzate.

A pagarne il costo è la visione stessa della Cultura, che si sente il bisogno di declinare al plurale, affiancandole attributi vari, ma che probabilmente andrebbe usata sempre e solo al singolare, in quanto inclusiva di ogni sua forma e linguaggio. Non va meglio con l’articolazione universitaria, che porta al parossismo l’iperspecializzazione, senz’altro funzionale ad una società liquida che necessita di continui aggiornamenti e rischia di fare perdere punti di riferimento certi e stabili, ma forse meno utile a quella necessità di una lettura profonda, a 360°, di quella scultura a tutto tondo che è il reale che ci circonda e avvolge.

A caduta, la compartimentazione (spesso, ahimè, a stagno) si riflette nella strutturazione dei dipartimenti delle macchine istituzionali, così che spesso l’Ufficio cultura non parla con quello dei Servizi sociali; l’Ambiente non si interfaccia con il Turismo; e l’Urbanistica e i Lavori pubblici procedono in un mondo di numeri, poco “abitati” da visioni utopistiche e filantropiche. E altresì frequente che nessuno di questi ambiti dialoghi non solo con i vicini di stanza, ma meno che meno con la comunità, la sua storia e la sua idea di identità.

Le conseguenze credo siano sotto gli occhi di tutti: sfilacciamenti, scarsa incisività, azioni sconnesse da missioni coerenti e generatrici di Bellezza.

Lungi dal vestire i panni, a me poco consoni, di un comodo e scontato pessimismo, tanto vale a sottolineare solo la grandezza di quei progetti che, invece, sono partoriti da visioni circolari, ampie e articolate, da un approccio olistico della Cultura e da un’empatia capace di interrogare e interpretare gli abitanti di quegli spazi e di quei tempi ai quali si rivolge la complessa visione di programmazione e previsione.

CONVERSAZIONI PER RIPROGETTARE nasce con l’idea di portare nella nostra realtà territoriale, sociale e professionale proprio quei casi nati nell’alveo di questo che potremmo definire un Umanesimo 4.0, ispirato ad un paradigma multidisciplinare e comunitario e ad una nuova impostazione di business plan, in cui i fattori di calcolo, produttività e perdita sono spesso immateriali, parlano il linguaggio della qualità della vita collettiva e non si spaventano dei fallimenti, anzi li accolgono, con coraggio e umiltà, come misure di implementazione correttiva e di volta in volta di riprogettazione.

Venerdì 12 giugno, Francesco Mannino, Presidente di Officine culturali di Catania, e Florinda Saieva, Direttore generale del Farm Cultural Park di Favara, non hanno solo parlato dei loro progetti, ma hanno regalato all’uditorio, e specie ai giovani, una vera e propria lezione di vita e di approccio alla multiformità del reale. Progetti di economia, cultura, arte, turismo, rigenerazione sociale, che per definire i propri obiettivi e le proprie strategie, sono partiti dalla consapevolezza delle povertà educative della società di oggi, e di alcune aree in particolare, e, di conseguenza, hanno mosso i loro passi su approcci etico-valoriali incentrati sulla volontà non di un arricchimento per pochi e a spese degli altri, ma di una crescita di tutti e per tutti. In primis per i territori, in vista di una socialità consapevole e marcata di identità reali ed uniche.

Ma questo, in verità, è stato proprio il filo conduttore di tutte le CONVERSAZIONI PER RIPROGETTARE tenute fino ad oggi e, di certo, questo stesso è lo spirito sotteso anche agli ultimi due attesissimi incontri.

Venerdì 19 si parlerà di Bellezza, di senso dei luoghi e di narrazione di comunità con il giornalista EMILIO CASALINI e l’innovation manager VIVIANA RIZZUTO.

Casalini è giornalista e scrittore italiano, che, in particolare, ha pubblicato un saggio su come rifondare l’Italia grazie alla valorizzazione del suo patrimonio e creare un benessere sostenibile grazie all’economia della bellezza. Si occupa principalmente di strumenti per la narrazione delle identità dei territori, tema su cui è docente all’Università Bicocca di Milano e su cui ha creato il progetto “Cantieri di Narrazione identitaria”, per affidare ai ragazzi delle scuole superiori le chiavi per il racconto e la valorizzazione della propria terra. Per la RAI ha realizzato numerose inchieste e reportage per vari programmi, tra cui Report di RAI3, fino alla messa in onda in prima serata, a gennaio 2020, di “GenerAzione Bellezza”.

Tra e altre cose, è il direttore creativo del programma di sviluppo territoriale Museo Diffuso dei 5 Sensi, fondato e presieduto da Viviana Rizzuto, ingegnere impegnata in una continua azione internazionale mirata, in vari settori e comunità multiculturali, a collegare persone e idee per l’attuazione di progetti innovativi di successo.

Di recente ha fondato la Cooperativa di Comunità “Identità & Bellezza” con la quale elabora e implementa metodo, strumenti e governance per affidare le chiavi dello sviluppo sostenibile del territorio alla comunità che lo abita. Per questo suo forte impegno nel sociale, è stata eletta “Donna dell’Anno” 2020, per «essersi distinta per coraggio, perseveranza e inventiva nell’affrontare le avversità incontrate, fungendo da esempio per le nuove generazioni».

Come sempre l’incontro sarà guidato da colei che è mentore apprezzatissimo delle Conversazioni per riprogettare, CAROLA CARAZZONE, Segretario generale Assifero, e vedrà la partecipazione e collaborazione attiva dei Soci giovani di Rossano Purpurea, in rappresentanza ideale di quella generazione a cui principalmente vengono consegnate queste riflessioni.

Per collegarsi al meeting su piattaforma Zoom, alle ore 17.00 di venerdì 19 giugno, questo è il link.
https://us04web.zoom.us/j/77015079823?pwd=UGFIb3NXWVdId1lMem10bDIzZ3RpZz09
Meeting ID: 770 1507 9823
Password: 12347

Alessandra Mazzei, Presidente Rossano Purpurea

Ass. Rossano Purpurea

Le finalità e azioni di “Rossano Purpurea” si inquadrano, quindi, nella volontà di contribuire al rilancio della nostra realtà cittadina e territoriale, mettendo a disposizione – in modo gratuito e volontario – competenze, tempo e, soprattutto, passione per puntare ad un’organizzazione sinergica dei servizi, ad una promozione strategica, alla scelta concreta e costante della strada della collaborazione per la risoluzione delle criticità.

Non ultimo, obiettivo dell’Associazione è quello di porsi come interlocutore attento, e si spera credibile, nelle diverse dinamiche che interessano lo sviluppo e il futuro della nostra terra.

Fare rete, cercare sinergie tra le tante positività esistenti, di diverso tipo, per costruire sistemi fruibili e comunicabili; per perseguire un’organizzazione efficiente; per provare ad essere efficaci.

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