COSA LASCIA L’OPEN LAB DI PATIR 2024? 10 SPUNTI PER RIFLETTERE.

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Le porte della terza edizione di Patir si sono da poco chiuse e noi ci siamo presi un tempo di rielaborazione per ragionare su cosa abbia lasciato o seminato questo laboratorio aperto di idee e conoscenze organizzato dalla nostra Associazione, Rossano Purpurea, con l’operosa e stretta collaborazione dell’Amministrazione comunale, che per il secondo anno ha istituzionalizzato l’evento, sostenendolo. Il tutto si è realizzato anche grazie alla collaborazione con il Gruppo Biodiversità dei Carabinieri, il Ministero della Cultura e il Parco archeologico di Sibari.

Perché le parole non siano solo slogan, ma indichino invece metodi e percorsi, abbiamo provato ad analizzare alcune evidenze che ci paiono essere emerse da questa esperienza. Le proponiamo organizzando – qui in una sintesi schematica, altrove in forme più distese- le riflessioni in 10 punti, dal generale al particolare.

  1. Ogni evento che si storicizzi acquista crescente credibilità, forte capacità aggregatrice per la comunità e importante potenziale promozionale verso l’esterno, specie se calendarizzato in modo stabile e se parla diversi e numerosi linguaggi. Noi siamo appena all’inizio, ma lo stiamo sperimentando e siamo felici di aver unito insieme tante voci, espressioni e attività, che integreremo ancora negli anni.
  2. La forza promozionale di un evento è legata a molteplici fattori, ma due, tra gli altri, ci sembrano importanti: la costruzione del brand e il forte anticipo della campagna di comunicazione territoriale e su ampia scala.
    Patir sta mettendo buone basi sul primo aspetto, mentre ha invece tanto da migliorare sul secondo, ma la nostra percezione è che possa diventare importante evento di riferimento per la comunità e grande opportunità per raccontare il territorio.
  3. Sul territorio si possono costruire narrazioni sempre più accattivanti ed efficaci, ma a patto che
    – il locale divenga glocale e riconoscibile;
    – si uniscano ricerca scientifica ai diversi linguaggi divulgativi e accattivanti.
    Patìr sta iniziando a consegnare in questi anni numerosi nuovi spunti e percorsi.
  4. La nostra identità euromediterranea si è in questi ultimi anni sviluppata più sul primo fronte, mentre abbiamo forte bisogno di recuperare e rilanciare la nostra mediterraneità.
  5. Coinvolgere in un evento professionisti e ospiti di varie provenienze e professionalità attiva un network importantissimo sul territorio e incrocia sguardi diversi da affiancare a quelli interni per costruire crescente consapevolezza di visioni ed eventualmente correggere traiettorie meno idonee.
    Patir sta cercando di ricollocare Corigliano Rossano in una dimensione ampia di cultura nazionale ed internazionale, pur valorizzando le professionalità autoctone.   
  6. I turismi e le pianificazioni di sviluppo territoriale sono endemicamente interdisciplinari.
    In questi tre anni Patìr sta contribuendo a proporre una riflessione collettiva sugli asset del nostro territorio. I nostri spazi, i luoghi del silenzio, la diffusa spiritualità, il paesaggio, in senso fisico e culturale, e l’ampia fascia montana e collinare sono elementi su cui portare nei prossimi anni nuova e più decisa attenzione.
  7. Sulla Cultura e sui beni culturali si può e si deve costruire impresa, sviluppo, progettualità ed economia! Patìr ha presentato tante e significative buone prassi, a sostegno di questa strada.
  8. La ricerca della qualità della vita nel nostro territorio deve essere uno dei temi su cui la comunità tutta deve sentirsi chiamata a discutere. Quest’anno Patìr ha riflettuto sulla dimensione tempo, proponendo un ragionamento comune e concordato che ha investito scuole, trasporto pubblico, famiglie, beni culturali, economia locale, sostenibilità e turismo di prossimità.
  9. I giovani non sono i cittadini di domani, ma di oggi! Occorre assolutamente dare centralità alla voce dei ragazzi, creare spazi, laboratori, circuiti, opportunità, tempi e luoghi in cui loro, come i bambini, possano crescere come protagonisti attivi di questa città.
  10. La cultura Unesco è fatta di valori, principi, percorsi e programmi universali; la valorizzazione del patrimonio culturale, quindi, è uno degli aspetti fondamentali, ma a cui affiancarne altri, imprescindibili, intorno a cui fare crescere la nostra comunità, costruendo opportunità e strumenti. Patìr da tre anni lavora in questa direzione.

Ogni evento che metta in campo energie e intellighenzia collettive può crescere se diventa stimolo, lievito e opportunità e se viene sentito e trattato come bene comune. Grazie ad ognuno e a tutti per aver contribuito a fare crescere Patìr e per quanto in futuro continueremo a fare insieme.

Alessandra Mazzei
Presidente Rossano Purpurea

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